Parigi
“I fantasmi della guerra, come ombre continuano nella loro azione atroce. Quale fine e che potere vuole avere la mente dell'uomo, che in questo mondo percorre la strada dell'odio e con rancore ed indifferenza uccide il proprio fratello, per fini ipocriti e portatori di sangue e lacrime”. Sono uscito nell'alba pura: ma perché dovrei essere felice di un'alba che albeggia su un'alito sentore di guerra..." J. Kerouac
"Il mondo è un posto bellissimo in cui nascere/ se non fai caso a un po' di inferno". Scriveva L. Ferlinghetti. Quanto del bello vi è ora e quanto dell'inferno sta spopolando. Quale visione del mondo ci è rimasta, probabilmente le nostre cose più intime non sono state violate, incontaminate dall'avanzare dalla nuova orda barbarica, di una società che si è dimenticata di chi è "uomo".
È uscito in questi giorni l'ultimo lavoro del poeta veneziano ed amico Maurizio Zanon, "Tutto fu bello qui." Ed. G. Miano Editore. Un lavoro intenso dove il poeta ha trasferito tutte le sensazioni ed emozioni vissute in questo periodo. È un libro che ti motiva alla vita e ti permette di ritrovare allo stesso tempo nostalgie e scoprire la voglia del poeta di continuare a scrivere perchè la poesia è testimonianza della sua presenza.
I mercati, le piazze, vivono un clima paradossale, tutti veloci, mascherati... Dà angoscia ancora l'invisibile! Le luci della città sembrano più fioche per rispetto di chi quel ciottolato non lo percorrerà più. I motori veloci sembrano voci incantate. I locali mezzi vuoti, ricordano le passioni vissute, esperienze di vita, che continueranno a lasciare le loro tracce.
Il cibo serve per sopravvivere ma anche per far gioire..."Il cibo è vita". Spesso ci domandiamo dove mangiare, cosa mangiare, l'importante è sapere che si deve mangiare bene e con il tempo giusto per gustare un buon piatto e assaporare un vino sapiente che inebri, che per un attimo ci permetta di accantonare il periodo che ci condiziona. Trovare il tempo per mangiare è rifugio e allo stesso momento un po' terapeutico. Il premio Iolanda (Tricase - LE) è un evento educativo, che coniuga la letteratura alla cucina, oso dire che quest'anno, un racconto ancora più intenso per il percorso dedicato al vino, un tributo completo alla cucina italiana.
"In ogni epoca per arrivare al pubblico bisogna fare un'arte intensa, toccante. C'è stato sempre il bisogno di fare un'arte profonda, come nel passato, così nel futuro".
H. Nitsch
L'artista spesso vuole risvegliare tutti i sensi dello spettatore, scendere nel profondo della sua attività sensoriale. L'opera è energia, è un fiore che cresce verso l'alto.
Dovremmo comprendere bene, la differenza che passa tra la menzogna e la finzione, un confine difficile in cui muoversi. Amleto è un'opera che affascina, perché si può vedere sempre con occhi nuovi, parla di tante cose, ti spinge a scoprire il mondo a viso aperto, negando le ambiguità. Non sempre si può affrontare la vita con la spada in mano, ma con il giusto equilibrio, superando il pensiero che l'agire è l'ultima scena della vita, vincere l'indifferenza e il dubbio, alla ricerca di ciò che è giusto.
Sulla terra bruciata, l'umanità è distrutta, i pianti echeggiano ancora, gridando alla pace. Beffardo il destino dell'uomo, da seminatore di grano, diventa troppo spesso seminatore di morte. Eppure la vita rinasce ad ogni seme che germoglia, la speranza non deve morire! La luce del mattino illumina il bene che ogni uomo possiede.
Accade che l'adattamento non è più quello dell'uomo all'ambiente ma anche l'ambiente all'uomo. Questo adattarsi spesso fa snaturare lo stato originario, l'indifferenza lascia ogni cosa, convinti che la trasformazione sia facile. Gli spazi non sono più quelli di prima, le periferie sono discariche nelle città, le costruzioni abbandonate diventano realtà spettrali, "città invisibili". I mutamenti avvengono e noi non ci accorgiamo che oltre a spazi invivibili, questi diventano elementi di disgregazione sociale.
In questo periodo si raccolgono le olive e quindi vorrei ricordare quello che scriveva Columella (De Re Rustica V. 8.5) "Ominisque olea et maior fere ad escam, minor oleo est aptior" ...In generale le olive grosse sono migliori per mangiarsi, le piccole per farne olio... Ricordo inoltre Plinio il Vecchio (Naturalis Historia XVIII, 54) "Panis multifariam et e milio e panico rarus" ...In molti luoghi si fa il pane con il miglio, di rado invece con il panico...
La scuola è un diritto! È buona regola, quando si discute di qualcosa, chiarire bene l'argomento della discussione. Scuola, "non è una cosa", non ha funzioni magiche, ma è utile alla sopravvivenza della comunità. Usiamo il termometro per sconfiggere il nemico, perché la scuola è lo strumento di conoscenza e stimolazione della creatività individuale, verso la strada del vero senso della vita.
Voglia di natura, verde...dimentichiamo troppo spesso come l'ambiente coinvolge tutti gli aspetti della vita dell'uomo. Non dovremmo mai scordare che siamo "costruttori di realtà sociali", vedere le regole che la natura si è data e il cambiamento distruttivo che spesso abbiamo realizzato. Educare alla natura è fondamentale, diamo spazio ad una comunità che costruisca un ambiente sempre più verde.
Lo spessore del sapere. Quanta ipocrisia in chi si crede intellettuale sapendo forse chi era Dante o Petrarca.
"Quante strade deve percorrere un uomo/ prima che lo si possa chiamare uomo?/ Si, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba/ prima che si possa riposare sulla sabbia/ Si, e quante volte le palle di cannone dovranno volare/ Prima che siano sempre bandite/ La risposta amico, sta soffiando nel vento...".
B. Dylan - Blowin' in the wind
Malinconia e nostalgia ti attanagliano in questi giorni in cui troppe inutili parole vengono dette. Su ogni cosa viene accesa la luce sbagliata, sembra che si voglia creare il caos, per l'incapacità di gestire o fare ciò che è giusto. J. Kerouac tristemente affermava: "D'improvviso capii che tutto va e viene"...Oggi 11 settembre quale ricordo rimane...non possiamo abituarci alle tragedie... A. Ginsberg: "America, ti ho dato tutto ed ora io non sono nulla".
W. S. Burroughs ha scritto: "...fate sì che ogni parola che scegliete, che incidete nero su bianco, che dipingete sulla pagina, sia un varco verso l'immaginazione, una finestra che spalancate sul mondo e sulla coscienza...". Mi viene in mente la poesia di L. Ferlinghetti: "Pietà per le nazioni...Pietà per le nazioni i cui uomini sono pecore/E i cui pastori sonno guide cattive/Pietà per le nazioni i cui leader sono bugiardi/I cui saggi sono messi a tacere/I cui fanatici infestano le onde radio/Pietà per la nazione che non alza la propria voce...".
8 settembre. La storia insegna i cattivi comandanti hanno sempre fatto piangere madri, mogli e figli. Arroganza, incompetenza, decisioni prese in ritardo, hanno aumentato la tragedia che la guerra già aveva fatto vivere. Tristemente, rancori e perdita dei valori hanno insanguinato ancora un paese "Italia" che voleva solo pace e rispetto.
Le immagini della vita. Nel cercare spesso non trovi ciò che desideravi, ma accontentarsi di ciò che incontri appartiene alla vita. Una verità universale e relativa, perché i bisogni di uno non corrispondono all'altro. Dobbiamo perdere l'ansia, per avere la consapevolezza che quello che troviamo sarà certamente un completamento del nostro cammino.
