Oggi alle 16 presso i giardini dell'arena romana a Padova si svolgerà l'evento "Il giardino della poesia", dove poeti liberamente leggeranno le loro poesie.
Quanti segreti,
Ricordo con malinconia Parigi, quando a fianco del Centre Georges Pompidou, all'uscita del metrò Rambuteau, sulla destra, incrociavo una magnifica libreria, visita fissa delle mie permanenze in città. Tra gli scaffali vi era anche una preziosa raccolta di fumetti manga. In una delle tappe tra i vari manga, ho scoperto l'opera del maestro Ketaro Miura. I suoi personaggi mi avevano subito coinvolto, suscitando emozione non solo per la grafica, ma anche per le incisive azioni dei suoi protagonisti e la ricerca attenta delle storie. In particolare la cura dei piccoli particolari, come nel suo personaggio Berserk, dove l'inchiostro di china definiva la figura con magistrale abilità. Ora le sue storie verranno concluse dai suoi allievi, ed il maestro secondo lo spirito della cultura giapponese guiderà le loro mani fino alla fine del lavoro, ed il suo spirito ed i suoi lavori continueranno nel tempo.
Per la trattazione, per l'elaborazione minuziosa di ciascun pensiero, l'Etica di Aristotele è certamente un monumento che testimonia in modo chiarissimo il grado di evoluzione raggiunto nella Grecia antica. Affermava P. Kropotkin nel suo libro l'Etica.
Ogni ciclo ha un fine. Anche questo tempo finirà, cosa ci avrà lasciato dentro? Forse lo capiremo nel tempo. Ora torniamo a vivere, non diciamo la normalità, perché nulla sarà come prima! Seguirà un periodo che verrà studiato, tutti noi saremo forse cavie, alcune stravaganti, altre con ansie diverse. Probabilmente nuove invenzioni, contribuiranno a portare tranquillità, ci troveremmo difronte ad un "nuovo pensare", l'importante è non tradire ciò che siamo, esseri umani, che vogliono vivere con dignità questo pianeta.
Il valore della famiglia.
Siamo immersi in oggetti e prodotti inutili.
Si ritorna per musei!
Affermava G. Perec, che l'ordine comporta il disordine e viceversa. L'ordine sembra una cosa effimera, quante volte alla fine, ci accorgiamo, che volendo metter ordine, abbiamo solo spostato il disordine. Dovremmo inventare delle regole, non basate sull'ordine assoluto, ma comprendere che esiste anche qualcosa di provvisorio, se il fine non è l'anarchia iniziale, ma un pensiero comune che porti ad un benessere psicologico ed un equilibrio della vita.
Dovremmo dedicare più tempo della nostra vita per "capire", ed elaborare sintesi senza creare contrasti.
Andrej Tarkovskij una volta disse, che il nostro tempo è caratterizzato dalla perdita dei rituali e che mantenerli è importante per ritrovare periodicamente la strada verso noi stessi.
L'arte cambia il punto di osservazione...
In questi giorni ho pensato spesso a San Giuseppe "padre", e leggendo alcune parole di una cara amica…"I padri possono essere tutto: ragnatele invisibili in cui si rimane attorcigliati per sempre; prati immensi da cui prendere il volo; zavorre che ti trascinano nelle loro ombre; ...terreno sul quale si continua a tornare per aver acqua che ci disseti"....Ho pensato quale forza deve aver avuto nel suo cammino e quanto amore spesso sofferto, con fatica ha generosamente donato. Eppure lui era lì..."padre" piccola luce o grande luce, a fianco di una luce immensa, che incoraggiava e aiutava a crescere "suo figlio".
Ingiurie, insulti, attacchi assurdi a nemici o finti nemici...
Non vi è più armonia nella vita di un individuo, ma troppo squilibrio, ormai la confusione e l'incomunicabilità, fanno realizzare troppe torri di Babele. Eccessiva disinvoltura nelle parole, senza paura di sbagliare o offendere, finiscono in sciocche tensioni che aumentano la confusione. Sembra che la presenza dell'altro sia ingombrante, si dimentica che la parola deve "rivelare" non creare inganno, la vita è un valore quando " condiviso".
Il futuro sarà veramente stupefacente? Dicono che dopo un dolore sociale cosi grande, il desiderio di essere migliori con se stessi e con gli altri sarà un'azione importante. Io vedo però, tante persone arrabbiate, tanti “quaraquaquà” che parlano e parlano...
Quanta nostalgia mi attanaglia, se penso a quello che non sono riuscito a fare...
